Fabbrica europa
italiano english


prima nazionale

concezione e coreografia: 
Vincenzo Carta e Benjamin Vandewalle
musica originale:  Michael Northam
produzione: WE GO vzw
produzione esecutiva:  Monty
coprodotto da  Monty, Antwerpen; Fabbrica Europa, Firenze; Santarcangelo Festival; STUK kunstencentrum, Leuven
con il sostegno di Vlaamse Gemeenschap, Buda, UE Cultura 2000, Enhanced danceWEB-Europe
un ringraziamento a ulti'mates, Ultima Vez e Rosas


Inbetween
- visione dall'interno
Il primo maggio 2007 Vincenzo Carta e Benjamin Vandewalle entrano nello studio di danza dello STUK di Leuven con il proposito di restarci chiusi per dieci giorni. Hanno concordato di non ricorrere ad alcun tipo di comunicazione verbale durante l'intera permanenza. Al termine dei dieci giorni lo studio viene riaperto a un pubblico selezionato per che è testimone di una prima performance. Questo è l'inizio del processo creativo. Forse solo l'1% di ciò che è stato prodotto tra quelle quattro pareti è stato poi sviluppato. L'assunto principale è stato però mantenuto: creare una coreografia impiegando la danza come strumento di discussione sulla creazione stessa.

E' Inbetween che la danza viene creata
I due danzatori/coreografi si  muovono in uno spazio nero con luci soffuse. I punti di riferimento spaziali sono per quanto possibile eliminati; unico riferimento è il corpo dell'altro. Ogni singolo gesto viene messo costantemente in relazione con i movimenti dell'altro. La performance non ha una coreografia prestabilita, ma si sviluppa da una precisa interazione, raggiunta mantenendo specifici stati della mente. I movimenti sono il mezzo e il risultato di un dialogo fondato sulla discussione e sulla negoziazione dello spazio. Solo seguendosi l'un l'altro e mantenendo una totale concentrazione su ciò che stanno facendo i due artisti riescono a creare una dialogo; il dialogo stesso diventa una terza presenza attiva nel gioco. Ciò che importa è focalizzarsi completamente e in ogni istante sui movimenti dell'altro e sulla sua posizione  nello spazio, affinché ogni singola azione sia il risultato di un'attenta osservazione e partecipazione a quella dell'altro. Si crea così un loop infinito di movimenti rifratti, come il feedback creato da un microfono posizionato vicino a un altoparlante.

Inbetween il divenire e il performare sono separati da meno di un secondo, sono un'unica cosa
La performance è in costante divenire, non esiste nessuna coreografia fissa; viene ricreata ogni volta sulla base del progredire del lavoro; cambia e si evolve: nuove scoperte vengono alla luce e intuizioni precedenti scompaiono. Esiste una macrostruttura da seguire, ma anch'essa si modifica lentamente di volta in volta. Solo seguendo il rituale si crea una consistenza nell'azione. Il contesto influenza profondamente l'azione dei due performer, anche se in ultima analisi ciò che viene portato in scena è il processo creativo.

Inbetween performance e pubblico...
Il pubblico, a cui viene offerta una visione parziale attraverso un'apertura, è libero di muoversi da un dettaglio all'altro. I due danzatori si muovono in uno spazio vuoto, ciascuno avendo l'altro come unico punto di riferimento, intensamente concentrati e persi nella danza, quasi dimentichi degli spettatori. La visione limitata induce il pubblico a muoversi da una parte all'altra e a scegliere i movimenti da seguire, creando così la propria coreografia.

Inbetween i paradossi
La quarta parete diventa un elemento concreto, ma al contempo viene eliminata, in quanto non esiste una visione frontale. Il pubblico è separato dai performer, ma attraverso i visori è indotto a avvicinarsi, come se fosse risucchiato nel loro mondo...


 





timetable
place start date time
Stazione Leopolda
(Navata centrale)
21/05/2008 19:00 € 10
prenotazione obbligatoria
Stazione Leopolda
(Navata centrale)
20/05/2008 19:00 € 10
prenotazione obbligatoria