Fabbrica europa
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di: Michele Abbondanza e Antonella Bertoni
con: Antonella Bertoni
luci: Lucio Diana
direzione tecnica: Enrico Peco
organizzazione: Luisa Costa
produzione: Compagnia Abbondanza/Bertoni
con il sostegno di: Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Dip. Spettacolo, Provincia Autonoma di Trento - Assessorato alla Cultura, Comune di Rovereto - Assessorato alla Cultura, Cassa Rurale di Folgaria - Filiale di Rovereto
si ringrazia: Danio Manfredini, CID Centro Internazionale della Danza,
CRT Centro di Ricerca per il Teatro

Usciamo dal quinquennale ciclo tragico del progetto Ho male all'altro. Si dissolve l'immagine finale di Polis (2005), ultima parte del trittico, con le figure sfinite, immolate sul terzo altare sacrificale. Dopo i percorsi dalla famiglia allo stato e dalla coppia alla massa (Alcesti, 2002 e Medea, 2004), sentiamo la necessità di un'atmosfera silente, rarefatta e più intima: come se i riflettori dovessero girarsi, riposizionandosi dall'esterno verso l'interno, dal fuori al dentro, dall'altro al "sé".
Immaginiamo un corpo solo abbandonato in scena, seme di una nuova genía, testimone di una fine ma anche capostipite e superstite di un'alba diversa. Nelle sue esitazioni e immobilità porterà la sua utopia e questa darà senso al suo essere in vita, perché esigerà contro ogni evidenza che la vita abbia un senso. Inizio di un percorso in solitudine, di una nuova partenza, di un attraversamento.
In quel corpo tutti i corpi e la storia dell'umanità tutta: un corpo femminile, quindi, e siccome prima delle immagini finiscono le parole, la figura umana comparirà innanzitutto come forma; in questo suo essere aura e contorno, abbiamo cercato di capire come l'anima si poteva tenere e intrattenere in quell'involucro profondissimo e come con i suoi strappi e silenzi, sapesse creare il mistero in quella materia che la imprigiona. Materia della stessa sostanza dell'universo (o "dei sogni", W. Shakespeare), così abilmente combinata, ma nella quale abbiamo voluto e vorremmo riuscire ancora a percepire, ascoltando attentamente: il vento, il fiume, la montagna da cui ha avuto origine; i parti che l'hanno generata e che genererà; le pietre nelle ossa, il sale e il ferro sciolto nelle sue vene. Una forma che, se agitata da profonda passione, potrà trasformarsi, trasformare la sostanza che contiene in ciò che vi è di più diverso e più lontano da lei.

Michele Abbondanza


Miche Abbondanza / Antonella Bertoni 
Michele Abbondanza si forma a New York con Alwin Nikolais e Merce Cunningham per tornare in Italia all'inizio degli anni '80, inserendosi nel contesto culturale più vivo della danza italiana di quel periodo: la compagnia Teatro e Danza la Fenice di Venezia diretta da Carolyn Carlson. Nel 1984, quando il rapporto tra la danzatrice franco-americana e lo stabile veneto cessa, un gruppo di danzatori, forte di questa esperienza, dà vita alla Compagnia Sosta Palmizi di cui Abbondanza è cofondatore. Abbondanza si divide poi da Sosta Palmizi per proseguire autonomamente il suo percorso artistico. Nel 1987 è insegnante all'Accademia Antoniana di Arte Drammatica di Bologna, ma già nel 1988 ritorna a collaborare in Francia con Carolyn Carlson. All'interno della Compagnia incontra Antonella Bertoni, danzatrice formatasi a Roma e Parigi.
Il primo lavoro a firma Abbondanza/Bertoni è La Notte degli Inganni, creato nel 1989 su musiche dal vivo di Steve Lacy. Lo spettacolo inaugura la collaborazione tra i due coreografi ed il festival trentino che porterà alla realizzazione di Terramara (1991), Pabbaja-abbandono della casa (1994), e Spartacus-il dì che più non c'è (1995).
Alla fine del 1995 il sodalizio tra i due artisti si struttura nella fondazione della Compagnia Abbondanza/Bertoni. Per  l'Aterballetto  di Reggio Emilia firmano, nel 1996, la coreografia Andavano e andando ballavano. Nello stesso anno si sviluppa la collaborazione artistico/produttiva con i registi Letizia Quintavalla e Bruno Stori che porta alla realizzazione di due lavori: Romanzo d'infanzia (vincitore Premio ETI-Stregagatto 1997/98) e Fiaba buia (1999). Nel 1997 debutta Mozart Hotel, produzione per sette danzatori e successivamente Mozart Strasse, versione "da strada" dello spettacolo con musiche eseguite dal vivo. Del 1998 è l'allestimento di Woyzeck, spettacolo teatrale con Alessandro Haber e coreografie a firma Abbondanza/Bertoni.
Nel 2000 prende forma il progetto Ho male all'altro, liberamente ispirato alla tragedia greca, che comprende  Alcesti (2002), Medea (2004) e Polis (2005).
Nel 2006 debutta Try, primo assolo della Compagnia, interpretato da Antonella Bertoni, e Casa, casa, casa
Abbondanza e Bertoni studiano e praticano lo zen di cui rimane profonda traccia nelle loro creazioni e nella loro costante attività di formazione. Conducono laboratori che prevedono sia lo studio della tecnica sia lo sviluppo della composizione coreografico-teatrale attraverso l'improvvisazione. Dal 1997 Michele Abbondanza è docente di danza presso la Scuola del Piccolo Teatro di Milano diretta da Luca Ronconi.


I biglietti per lo spettacolo sono acquistabili anche in prevendita online su







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place start date time
Stazione Leopolda
(Sala Teatro Danza)
20/05/2008 21:00 € 10