Fabbrica europa
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prima nazionale

coreografia: Ina Christel Johannessen
danzatori: Kristina Søetorp, Dimitri Jourde,
Jon Filip Fahlstrøm, Vebjørn Sundby
scene/costumi: graa hverdag as/Kristin Torp
disegno luci: Kyrre Heldal Karlsen
musica: Alva Noto, Coleen, Goem, Fm3
organizzazione delle tournée internazionali:
Campai vzw / Bruno Heynderickx
produzione: zero visibility corp
responsabile produzione: Cathe Sjøblom
coproduzione: Fabrik Potsdam, Tyskland; Dansens Hus, Stockholm; Dansens Hus, Oslo
con il supporto di: Norwegian Council for Cultural Affairs, Fund for Performing Artists,  Sparebanken Vest Oktoberdanspris 2004, Reale Ambasciata di Norvegia

Il mito della caverna descrive essere umani incatenati dentro i recessi di una caverna. Legati, il loro punto di vista è ristretto al punto che non possono vedersi l'uno con l'altro. L'unica cosa visibile è la parete della caverna sulla quale appaiono ombre formate da simulacri o statue di animali e oggetti passati attraverso un fuoco luminoso.
Liberatosi, uno degli esseri fugge dalla caverna verso la luce del giorno. Con l'aiuto del sole vede per la prima volta il mondo reale e torna nella caverna portando agli altri il messaggio che quelle che avevano visto fino a quel momento erano solo ombre e apparenze e che il mondo reale è fuori ad aspettarli: dovranno solo avere la forza di lottare per liberarsi dalle catene.
L'ambiente oscuro della caverna per Platone simboleggia il mondo fisico delle apparenze. Fuggire verso un fuori pieno di sole rappresenta la transizione verso il mondo reale, il mondo dell'essere completo e perfetto, il mondo delle Forme, oggetto perfetto della conoscenza.   

L'aggettivo "intenso" descrive a fatica  quello che questa compagnia - i norvegesi Zero visibility corp - realizza in scena. La coreografia è fisicamente frantumata, e gli stati emozionali che si irradiano attraverso i corpi e i volti dei  performer  hanno una crudezza tale che se da un lato lo spettatore vorrebbe quasi distogliere lo sguardo, dall'altro non può che rimanere incollato all'azione. (The Herald)

La nuova creazione di Ina Christel Johannessen capovolge completamente il mondo, non una ma molte volte durante il suo svolgersi; 90 minuti pieni, senza sosta. (Ballettanz)

Zero visibility Corp
Compagnia fondata nel 1996 dalla coreografa norvegese Ina Christel Johannessen.
Fin dagli esordi i lavori della compagnia sono stati fortemente caratterizzati dal particolare stile coreografico della  Johannessen e dalla concezione visiva di diversi stage designer e artisti visivi. Le sue creazioni si basano sull'improvvisazione su temi diversi e su uno stretto dialogo con tutti gli artisti coinvolti. Anche l'ambientazione sonora gioca un ruolo molto importante tanto che Zero visibility si avvale della collaborazione di numerosi artisti della scena musicale elettronica più innovativa.
Caratteristica della compagnia è l'ambizione di creare nello spettatore un piacere ambivalente: il pubblico si diverte ma al contempo le immagini si avvicendano in modo inquietante.    
Tra le principali creazioni di Zero visibility figurano Suppose this time I see what he saw (2000), ...it´s only a rehearsal (2003), (but) that night I found her very alluring (2006).

zero visibility corp. | photo © ERIK BERG





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Stazione Leopolda
(Sala Teatro Danza)
11/05/2008 20:00  
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(Sala Teatro Danza)
10/05/2008 21:00