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Fabbrica europa

Roots&Routes A_Maze



creazione originale

direzione artistica: Lorenzo Pallini
coordinamento generale: Marina Bistolfi

coordinamento artistico
danza: Roula Karaferi
con Nabil Ouelhadj e Lisa Brasile
musica: Alessandro Di Puccio e Pierre Level
con Ferdinando Olivieri e Jimi Renfro
media: Francesco Ritondale
con Xavier Bourlard e Nicola Melloni

con l'orchestra Musipolitana R&R:
Alessandro Di Puccio (direzione e batteria), Ferdinando Olivieri (chitarra), Massimo Duino (mandolino), Gianfranco Narracci (chitarra, tamburo a cornice e voce), Floriana Mungari (voce), Hamada Chadli (chitarra e voce), Sandro Garbey (tromba e voce), Brahima Dembelè (voce, balafon e djembè), Paolo Casu (percussioni), Farhad Orouji (voce, setar, percussioni), Sharhzad Orouji (percussioni), Nicola Pedrazzoli (percussioni), Alessandro Piccinetti (fiati), Pasquale Rimolo (fisarmonica), Michele Staino (contrabbasso)

e con i talenti R&R International:
Said Aaron (Francia), Ferdi Abel (Paesi Bassi), Flutura Agaj (Albania/Italia), Karen Albonetti (Italia), Irene Alfambra Paredes (Spagna), Annika Allen (UK), Saira Awan (UK), Pamela Barberi (Italia), Ava Barnett (UK), Silvia Basso (Italia), Bianca Borri (Italia), Sascha Bürger (Germania), Filippo Carli (Italia), Sofia Choleva (Grecia), Lorenzo Ciacciavicca (Italia), Nicola Cisternino (Italia), Antonio Cortés Lobato (Spagna), Xavier Dascho Georgi (Belgio/Italia), Taciana Elie-Arets (Germania), Martin Foglia (Italia), Smita Gayadin (Paesi Bassi), Théodora Guermonprez (Francia), Martina Giordano (Italia), Elena Gkatza (Grecia), Arlid Hajro (Albania/Italia), János Hegedus (Ungheria), Faisal Hiola (Paesi Bassi), Derya Kaptan (Germania), Viktor Kiss (Ungheria), Marion Léger (Francia/Italia), Said Mamèche (Francia), Juliana Maruri (Spagna), Réka Nagy (Ungheria), Resi Nakaj (Albania/Italia), Francisca Nesti (Italia), Thomas Papoulakos (Grecia), Olga Pavlenko (Ucraina/Italia), Ben Rodenburg (Paesi Bassi), Xu Ruichi (Italia), Elena Ruuskanen (Finlandia), Orlando Saenz Hidalgo (Perù/Italia), Kuorosh Salarvand (Iran/Italia), Gianluca Saporito (Italia), Niclas Schütten (Germania), Francesca Svampa (Italia/Spagna), Olimpia Szalay (Ungheria), Nicolas Tabary (Francia), Rebecca Turini (Italia)

organizzazione: Marika Errigo, Stefania Chiti
progettazione e direzione tecnica: Saverio Cona
coordinamento tecnico: Margherita Cavalli
collaborazioni
suono: Vincent Pereira
allestimento: Costas Lamproulis
responsabile progetto Maria Omodeo

Roots&Routes A_Maze è una creazione originale di musica, danza e media realizzata da coach e talenti di Amsterdam, Atene, Barcellona, Budapest, Colonia, Firenze, Helsinki, Lille, Londra, Rotterdam, liberamente ispirata al romanzo di Philip K. Dick A Maze of Death (Labirinto di morte).
Nel romanzo di Dick, scritto tra il 1968 e il 1969, un piccolo gruppo di individui insoddisfatti della propria vita e del proprio mondo si ritrova su una colonia spaziale sconosciuta da cui scopre non esservi ritorno possibile. Rapidamente si diffondono paura, sospetto, pregiudizio e competizione reciproca, e le relazioni si deteriorano fino a sfociare nella lotta feroce di tutti contro tutti: un labirinto di morte senza uscita. Alla fine si comprende che il viaggio, la migrazione, la colonizzazione, sono solo il prodotto di un "gioco di ruolo" virtuale, disperato passatempo del gruppo che "in realtà" è su un'astronave in avaria, condannato a ripercorrere di continuo un'orbita senza sbocco. Nella realtà come nella finzione, non vi è uscita dal labirinto: è la metafora drammatica dei coloni e degli emigranti, viaggiatori in fuga da miserie materiali e morali verso una possibile opulenza e felicità, verso una vita migliore.
La sfida di Roots&Routes consiste nel raccontare la possibilità di un viaggio diverso. La speranza, che nel labirinto mortale di Dick sembra esclusa, vive invece, e sappiamo che può prosperare, nelle storie pur violente e spesso quotidianamente drammatiche dei migranti dei giorni nostri, e tanto più nelle energie creative dei talenti giovani che dei labirinti in questione sembrano essere i frutti miracolosi. Per questo la stesura di questa creazione originale, articolata in quadri successivi e collegati e costruita a Firenze per Fabbrica Europa, è volutamente aperta e necessariamente generica: non solo perché il lavoro è agli inizi, ma per la scelta condivisa di lasciare ai giovani talenti coinvolti nella progettazione e preparazione del lavoro il massimo possibile della libertà operativa e della possibilità di inserire elementi anche di attualità sociale, di biografia personale o comunque vissuta. L'uso democratico e creativo dei media, della musica, della danza, e l'acquisizione di competenze equilibrate tra radici diverse e futuro in movimento, possono smontare l'incubo dominante della paura e della competizione tra i diversi, in lotta per controllare e controllarsi, incapaci insomma di viaggiare davvero.
Così ci sorprende (amaze) questo meraviglioso, formidabile labirinto (maze) di vita che è Roots&Routes: uno strumento concreto, occasione istituzionale ma libera, di dare forma e sviluppo ai progetti che lavorano sulle differenze, sui confronti, sul diritto di crescere e apprendere, e sulla creazione di opportunità per i talenti di nazioni che sono da tempo teatri, anche molto diversi storicamente e numericamente, di immigrazione forzata, di incontro-scontro di culture, costumi, identità e linguaggi. Le musiche sincere e le storie vere di giovani che scelgono di spostarsi per vivere meglio, che vengono trascinati in migrazioni familiari e in una ricerca di identità in movimento difficilissima e ben poco sostenuta e considerata dai padroni della cultura pubblica e privata. Ma anche la magnifica esperienza di giovani che con il loro talento trascinano altri giovani, giovanissimi e meno giovani verso identità future più aperte, più complesse, più capaci di affermarsi senza imporsi, e di trasformarsi nell'arte irresistibile della consapevolezza, della cittadinanza libera. Il segreto, per niente segreto in realtà ma qui rivelato in poesia ed evidenza davvero rare, è l'ascolto creativo delle proprie radici e degli altri, tanti e diversi, che si incontrano per le strade di un mondo, non solo qui, non solo in Europa, che cambia e lo sa.

Roots&Routes
è un progetto triennale (2005-2008) di promozione di giovani musicisti, danzatori e media maker di diverse radici (roots) culturali, ai quali si vogliono aprire strade (routes) sui palcoscenici e nei media. Roots&Routes è realizzato da organizzazioni culturali di dodici città europee (Amsterdam, Atene, Barcellona, Bologna, Budapest, Colonia, Firenze, Helsinki, Lille, Lisbona, Londra e Rotterdam), ed è sostenuto dalla Commissione Europea. Roots&Routes è promosso da: Miramedia (Paesi Bassi, project leader), Roots&Routes Foundation (Paesi Bassi), Sziget Festival (Ungheria), JFC Medienzentrum Köln (Germania), Dimitra (Grecia), RiF (Francia), XenoMedia (Spagna), Associação Journeys (Portogallo), ABI (Regno Unito), Stadia (Finlandia). Partner per l'Italia sono COSPE - Cooperazione per lo Sviluppo dei Paesi Emergenti e Associazione culturale Fabbrica Europa, con la collaborazione dell'Assessorato alla Pubblica Istruzione e Politiche Giovanili del Comune di Firenze, del CAM - Centro Attività Musicali Firenze, del Centro di Documentazione Audiovisiva del Comune di Pontassieve, dell'Associazione culturale Opus Ballet, di Rumi Produzioni e di Controradio.






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 press_IL GIORNALE

timetable
place start date time
Stazione Leopolda
(Sala Musica)
17/05/2008 22:00 € 12 intero
€ 10 ridotto (con consumazione)
Il biglietto consente di accedere anche a CITY MIX COLONIA