Un aleph, ci ricorda Jorge Luis Borges, è "uno dei punti dello spazio che contengono tutti i punti", un "luogo dove si trovano senza confondersi, tutti i luoghi della terra, visti da tutti gli angoli". "Vedere il mondo intero dentro un singolo raggio di sole" è miraggio filosofico e mistico antico.
Quali le condizioni, razionali e meditative, per approssimarci, nell'assetato oggi, a un'esperienza-aleph del mondo e del nostro stesso Sé, capace di illuminarci e di trasformare, in direzione di una pace fondata sulle grandezza, la vita quotidiana e le interazioni con gli altri?

Luigi Lombardi Vallauri
Dal 1970 professore ordinario di Filosofia del diritto all'Università di Firenze, dal 1976 al 1998 ha insegnato la stessa materia nell'Università Cattolica di Milano, dalla quale è stato espulso per eterodossia. Dal 1973 al 1977 è stato direttore dell'Istituto per la Documentazione Giuridica del CNR di Firenze. Dal 1996 al 2000 è stato presidente della Società Italiana di Filosofia Giuridica e Politica.
I suoi studi coprono un arco molto ampio di tematiche, storiche, teoriche e filosofico-giuridiche. Ha pubblicato numerosi studi tra cui Terre. Terra del Nulla, Terra degli uomini, Terra dell'Oltre (1989), Logos dell'essere, logos della norma (1999), Nera Luce (2001), nei quali vengono approfonditi i principi della filosofia generale e della filosofia della religione e vengono gettate le basi di una mistica, pensata e metodicamente praticata, all'intersezione tra spiritualità orientale e scienza/arte occidentale. Nel 1979 ha fondato, e tuttora conduce, 'gruppi di meditazione' intesi a esplorare le possibilità di una vita contemplativa all'altezza del sapere moderno.