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Fabbrica europa

Isola



Juan Esteban Sandoval
Atti democratici
ISOLA

realizzata con il sostegno
dell'Osservatorio per le Arti Contemporanee /
Ente Cassa di Risparmio di Firenze

L’installazione L’isola di Juan Esteban Sandoval prende in esame la radicale differenza tra la cultura indigena e quella occidentale, analizzando da un lato alcune modalità di interazione sviluppate dalle comunità amazzoniche e, dall'altro, i meccanismi interni alle culture indigene che riescono a rafforzarne l'identità. Uno di questi sistemi, largamente utilizzato da diverse comunità indigene non solo amazzoniche, è la minga, una tipologia di lavoro collettivo che ha lo scopo di ottenere un beneficio per la comunità. La  minga (chiamata anche minka o mingaco) è un antico sistema di collaborazione usato in America Latina fin dall'epoca precolombiana che può essere attivato per soddisfare le necessità di un’intera comunità, come la costruzione di edifici pubblici e strade, o la raccolta di patate e di altri prodotti agricoli. Quello che si richiede ai partecipanti alla minga è la manodopera, che viene sempre ricompensata ma mai retribuita in denaro. Attraverso queste usanze  la comunità riesce a preservare la propria identità riuscendo a superare i confini territoriali e politici che le sono stati imposti.
L’istallazione di Sandoval è composta da una piattaforma di legno alla quale saranno fissati dei pannelli: su quattro di questi verranno proiettati dei video, sugli altri invece saranno riportate immagini delle comunità amazzoniche visitate dall’artista insieme a testi e documenti. Al centro un  grande divano dove gli spettatori potranno accomodarsi per seguire le proiezioni o per conversare.

Le opere di Juan Esteban Sandoval indagano il rapporto tra storia, identità e comunicazione. Gli oggetti, gli interventi nello spazio pubblico e i video, sintetizzano diversi aspetti dell’ibridazione come chiave di lettura delle nostre culture. All’inizio della sua carriera l’artista ha sviluppato progetti in collaborazione con associazioni di mediazione culturale sulle tematiche della migrazione e ha lavorato con comunità indigene della regione Amazzonica e della regione Andina. Nel 2003 fonda il collettivo El puente, attivo in Europa e Colombia, un progetto per creare un collegamento e uno scambio tra luoghi geograficamente distanti. Nel 2006 entra a far parte di AequatorLab, un progetto in progress incentrato sull’idea dell’equatore come linea, confine, luogo immaginario, divisione tra nord e sud del mondo. Le sue ultime opere partono da un’analisi della storia del rapporto delle culture indigene latinoamericane, in particolare quelle dell’Amazzonia, con i modelli di sviluppo della cultura occidentale.  Dal 2002 è responsabile dell’Ufficio Arte di Cittadellarte – Fondazione Pistoletto.
Tra le sue ultime mostre,  Archivo Sur Art Between Identity and the Mask, FUTURA centre for contemporary Art, Praga (2008); AequatorLab Espacio Arte Actual, FLACSO, Quito (2008); En Blanco, Casa Tres Patios, Medellin (2008); Aequator project, MLAC, Museo Laboratorio de arte contemporáneo, Università La Sapienza, Roma, Italia (2008).





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Stazione Leopolda
(Navata centrale)
20/05/2009 18:30