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Fabbrica europa

Abito



Compagnia Laboratorio di Pontedera
ABITO
ispirato a Il libro dell'inquietudine
di Fernando Pessoa


Stamattina un altro ha indossato il mio abito, è uscito di casa e ha preso il mio posto nel mondo. Io sono uscito dalla mia unica finestra, una finestra che dà sull'inizio della stelle. Così sono stato un altro, per un po' di tempo. Mi sono smarrito per le strade della città mentre la mia casa e la mia vita erano abitate da un altro, a me sconosciuto. Ora dopo ora, giorno dopo giorno, in mezzo alla moltitudine, è affiorata alla mia coscienza la consapevolezza di essere vissuto sempre travestito da un'altra persona, di aver sofferto e gioito come può farlo qualcuno che non conosco. È stato solo un attimo, e mi sono visto.
Abito, ispirato a Il libro dell'inquietudine di Fernando Pessoa, è la semplice storia di un uomo qualunque, uno di noi, che, invece di indossare la sua vita d'ordinanza, esce dalla finestra della propria casa e si perde per le strade del suo mondo quotidiano che non riconosce e che non lo riconosce. Che cosa sta cercando? Si "salverà"? È nella potenzialità dell'uomo la possibilità di perdersi per cercare un senso alla nostra esistenza oltre la vita quotidiana, senza rincorrere fantasmi o immaginare religioni?
Dopo alcuni anni di convivenza con un libro di per sé intraducibile sulla scena, se non con un dichiarato tradimento, Abito è divenuto un omaggio necessario a quel grande poeta e scrittore portoghese che sembra sempre più nostro contemporaneo a mano a mano che le sue opere (e quelle dei suoi eteronimi) sono riscoperte e pubblicate dagli studiosi. La Lisbona di un piccolo impiegato impegnato a tradurre lettere commerciali per una ditta di spedizioni risuona delle musiche e dei canti di questo spettacolo, musiche e canti che si mescolano all'indaffarato via vai di dodici biciclette che rendono vivo e continuamente mobile lo spazio dell'azione. Insieme ad Anna Stigsgaard, abbiamo affiancato ai quattro interpreti della Compagnia Laboratorio, undici giovani attori per dare corpo, tutti insieme, all'universo del nostro racconto. Un piccolo universo che prende vita in un grande spazio scenico che è, a ben vedere, la nostra Lisbona quotidiana.
Roberto Bacci

Mi sono affacciato alla finestra altissima sulla strada che ho guardato senza vederla. L'intera mia vita, i miei ricordi, la mia immaginazione e ciò che essa contiene, la mia personalità: tutto mi si evapora. Continuamente sento che sono stato altro, che ho sentito altro, che ho pensato altro. È stato solo un attimo, e mi sono visto.
Fernando Pessoa


regia: Roberto Bacci e Anna Stigsgaard
con: Elisa Cuppini, Savino Paparella, Francesco Puleo, Tazio Torrini
coro in bicicletta: Valentina Bechi, Alice Casarosa, Chiara Coletta, Simone Evangelisti, Julia Filippo, Alice Maestroni, Marco Picello,
Irene Rametta, Silvia Tufano, Cristina Valota, Sara Morena Zanella
drammaturgia: Stefano Geraci e Roberto Bacci
arrangiamenti musicali: Anna Stigsgaard, Clio Gaudenzi
training fisico: Clio Gaudenzi
preparazione e direzione fisica del coro: Elisa Cuppini
scene e costumi: Márcio Medina
pitture di scena: Sergio Seghettini
aiuto pitture di scena: Maria Cristina Chierici
realizzazione costumi: Patrizia Bonicoli
creazione luci: Fabio Sajiz
direzione tecnica: Sergio Zagaglia
allestimento tecnico: Stefano Franzoni, Giovanni Berti
fabbro: Leonardo Bonechi
foto: Roberto Palermo
grafica: SocialDesign
produzione: Fondazione Pontedera Teatro


www.pontederateatro.it





timetable
place start date time
Stazione Leopolda
(Sala Teatro Danza)
12/05/2011 21:00