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Fabbrica europa

La vie de Bohème



prima assoluta


Dave Burrell, piano, direzione musicale
Giovanni Falzone, tromba
Paolo Botti, viola


Arrangiamenti inediti su musiche di Giacomo Puccini



Dave Burrell ha superato da pochi mesi la soglia dei 65 anni. E almeno dal gennaio 2006, quella della leggenda. Esplosa negli anni '60, soprattutto al fianco di Archie Shepp, come pianista improvvisatore alfiere della Free-music, la leggenda Burrell va consolidandosi sul piano della didattica, della composizione, dell'assoluta originalità con cui ha approfondito e approfondisce l'opera di altre leggende come Duke Ellington, Thelonious Monk, ma soprattutto Jelly Roll Morton e Giacomo Puccini. Nel gennaio 2006 la Libreria del Congresso di Washington, il Kennedy Center Millennium Stage, e l'American Folk Life Center, su specifica indicazione degli eredi del grande etnomusicologo Alan Lomax, lo invitano come unico solista di pianoforte al convegno The Lomax Legacy: Folklore in a Globalizing Century.
Le sue masterclass alla New York University, all'Università della Pennsylviana, al Queens College, e naturalmente i suoi corsi alla Columbia e appunto alla Library of Congress, sono ormai non solo spesso esauriti, ma soprattutto frequentati da musicisti accademici come da jazzisti e studiosi della tradizione popolare in senso stretto.
Un caso unico, come ha sottolineato in particolare un autorevole giornalista francese, di "carisma gentile, discreto... al limite della timidezza", ma soprattutto un talento a tutto tondo, di cui è elemento non secondario, da almeno trent'anni, l'approccio personalissimo alle musiche accademiche, in particolare all'opera e alle sue melodie, al "bel canto", e soprattutto a Giacomo Puccini, cui a partire dagli anni '70 ha dedicato successivi lavori, anche discografici, e arrangiamenti per organici di natura e dimensioni diverse.
L'Italian Trio, che non a caso trova in Falzone e Botti due tra i rari strumentisti capaci di improvvisare e insieme ineccepibili sul piano della formazione e dell'esperienza accademica, è dunque la tappa attuale di un circuito di approfondimento, studio e innovazione che dura e durerà, e che in questa veste ha riscosso un successo addirittura inatteso nel novembre scorso al Festival Jazz di Bordeaux, nell'unica esibizione prima dell'esordio italiano a fabbrica Europa 2007.
E già partono nuove idee, con nuovi ospiti e collaboratori, che presto andranno ad arricchire "il caso" Burrell-Puccini.
Percorsi e progetti sempre nuovi per Burrel, fin da quel mitico 1969 in cui, unico americano bianco, divise con Shepp e gli altri afroamericani quella stagione cruciale che da Chicago e New York, attraverso una consistente esperienza parigina, sconvolse il Festival Panafricano di Algeri. Fin dagli anni in cui si cementò la sua collaborazione con maestri del jazz contemporaneo come Pharoah Sanders, Marion Brown, e in seguito il suo apporto fondamentale, accanto a Butch Morris, ai successivi ottetti del sassofonista David Murray, Dave Burrell non ha mai smesso di progettare vere e proprie opere (come la sua Windward Passages su libretto della poetessa svedese Monika Larsson), o lavori sostanzialmente accademici (come la Suite for Violin and Piano, arrangiata in seguito anche per orchestra sinfonica), e naturalmente di lavorare su Puccini, con una prima mitica registrazione uscita negli anni '70,(il titolo era proprio La Vie de Bohème ma le musiche, per solo piano, erano diverse) e periodici "ritorni" con voci e formazioni diverse.





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timetable
place start date time
Stazione Leopolda
(Sala Musica)
13/05/2007 21:30 € 15 intero
€ 12 ridotto