prima nazionale
regia: Martin Kocovski, Dean Damjanovski,
Dejan Projkovski
coreografia: Olga Pona
drammaturgia: Slobodan Šnajder
scenografia: Tihomir Milovac
musica dal vivo: Pizzicato Gypsy Brass Orkestar
coordinatore del progetto: Branko Brezovec
coproduzione: Kampnagel - Internationale Kulturfabrik GmbH (Amburgo, Germania), MAG Culture&Experience (Bitola, Macedonia), Laboratorio Nove (Sesto Fiorentino, Italia) e Ex Ponto, Kulturno drustvo B - 51 (Ljubljana, Slovenia) con il sostegno dell'Unione Europea-Cultura 2000 e della Fondazione Fabbrica Europa
Una giovane generazione di registi macedoni, Martin Kocovski, Dejan Projkovski e Dean Damjanovski,hanno collaborato con la coreografa russa di fama internazionale Olga Pona per portare in scena un nuovo lavoro, espressamente commissionato al drammaturgo croato Slobodan Šnajder, incentrato sul "subconscio" del comunismo e sulle sue sedimentazioni ideologiche.
Un ensemble di 40 attori e danzatori macedoni, italiani e sloveni, accompagnati in scena dalla Pizzicato Gypsy Brass Orkestar, presenta episodi della vita di Tito con immagini piene di forza che rendono il clima del periodo che va dal 1918 alla sua morte ed oltre, fino alla caduta della confederazione yugoslava.
Uno spettacolo con grandiose trovate sceniche, fratture cubiste e un largo uso di materiali da fonti originali, in cui la vita di Tito è radicalmente riordinata: fasi liriche, tragiche, epiche e metafisiche forniscono una giocosa introduzione alla descrizione di uno status di unità simbolica della società.
Tito, Certain diagrams of desire descrive la grandissima tensione provocata dai disequilibri storici nel momento in cui uno stato venne creato dal nulla, i tentativi e i fallimenti per inseguire un'utopia, ma anche gli enormi costi pagati o le vendette di chi fu sconfitto.