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Fabbrica europa

Clan+Destini

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Compagnia Krypton
CLAN+DESTINI
Una performance per cento profughi


I destini dei migranti diventano metafora di una condizione condivisa nel progetto CLAN+DESTINI che coinvolge cento profughi nord africani sul palco della Stazione Leopolda.


Mentre proseguono i conflitti in Africa e gli sbarchi dei migranti sulle coste di Lampedusa, Giancarlo Cauteruccio trova in una riflessione sulla condizione dei cosiddetti clandestini  l’occasione per un’azione poetica che unisce il nord e il sud del Mediterraneo. Riflettendosi in una doppia identificazione nella condizione di migrante (geografico, dalla Calabria alla Toscana, e spirituale, in quanto artista) il regista compie il passo decisivo e propone al pubblico una “presentazione” in luogo della consueta e più rituale “rappresentazione”. Non si tratta di un’espressione di teatro civile, ma di una autentica testimonianza in cui la realtà concretizza quanto l’arte presente da decenni.

Clan+Destini sintetizza nel titolo la sensibilità per una condizione condivisa e isola la sfumatura di illegalità contenuta nella parola: la performance, infatti, punta l’accento su Destini, i Destini di questi migranti, Destini che sono inevitabilmente anche i nostri. In una sorta di prologo Cauteruccio si chiama in causa in prima persona, con un amaro controcanto alla grazia della danzatrice, interpretando con la sua fisicità anomala il simbolo dell’occidente onnivoro, ingordo, egoista e incurante delle conseguenze delle proprie azioni: un grand guignol della contemporaneità vorace che deve lasciare spazio a nuove visioni. E, infatti, alle parole “la commedia è finita” si apre la visione del dramma delle traversate per mare, dei dispersi, degli sbarchi in condizioni tragiche e delle ancora più disumane situazioni di alcuni centri di accoglienza. Le immagini sono quelle  con cui i media sommergono e anestetizzano le platee degli spettatori tv, commentate dalle parole di tre autori: Derek Walcott, Pier Paolo Pasolini e Roberto Carifi.

Walcott che con le sue origini caraibiche è testimone di vicende di sradicamento e colonialismo culturale, sublimate in una scrittura talmente universale da valergli il premio Nobel per la letteratura nel 1992; Pasolini che con sguardo affilato, già nel 1964, in “Alì dagli occhi azzurri” preconizzava la cronaca di questi giorni e Carifi che ha composto versi sul tema del destino.

Le musiche originali di tre giovani compositori, Stefano Muscaritolo, Paola Samoggia e Gianluca Verlingieri, allievi del M° Fabio Vacchi, fanno da colonna sonora a questa prima parte della performance, fino all’arrivo fisico, in carne e ossa, dolore e speranza dei clandestini.

I migranti entrano in scena e si offrono al pubblico, come presenza simbolica e come dirompente presenza fisica: il palco della Leopolda diventa il loro litorale di approdo. E qui si celebra l’incontro e l’inevitabile riconoscimento tra uomini. La tragedia lascia il posto alla bellezza dei luoghi di partenza, carichi di storia e tradizioni affascinanti, paesaggi, musica: immagini e suoni africani, lontani e vicinissimi, guadagnano lo spazio e trasformano un luogo di conflitto culturale in un luogo di festa. Nel finale, rompendo un ulteriore diaframma tra teatro e realtà tra l’algido commento giornalistico e la condivisione di un destino comune, i migranti guardano oltre l’orizzonte della linea di proscenio, si inoltrano tra le file della platea e invitano il pubblico a seguirli sulla scena. Per la celebrazione del “tempo nuovo”.

All’ingresso dello spazio TeatroDanza sarete invitati a donare un contributo destinato ai profughi partecipanti.


Un progetto ideato e diretto da Giancarlo Cauteruccio
testi da Derek Walcott, Pier Paolo Pasolini, Roberto Carifi
con Giancarlo Cauteruccio e Frida Vannini
e con la partecipazione di 100 profughi
musiche originali: Stefano Muscaritolo, Paola Samoggia,
Gianluca Verlingieri
spazio e luci: Loris Giancola
elaborazioni video: artmedia studio

La performance è realizzata con il sostegno di
Regione Toscana - Assessorato alla Cultura e
Provincia di Firenze
Con la collaborazione di ARCI/progetto SPRAR e Centro Polifunzionale di Firenze
Con il patrocinio del Comune di Firenze e del Comune di Scandicci





timetable
place start date time
Stazione Leopolda
(Sala Teatro Danza)
28/05/2011 21:00