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Fabbrica europa

Lapsus



anteprima

concezione, coreografia, interpretazione:
Maria Donata d'Urso
disegno luci: Caty Olive
creazione sonora: Vincent Epplay
scenografia: Jérôme Dupraz e Maria Donata d'Urso
assistente: Élise Capdenat
direzione tecnica: Erik Houllier

coproduzione: disorienta; Rencontres Chorégraphiques Internationales de Seine Saint Denis; Centre chorégraphique national du Havre ; Fabbrica Europa; MC2, Grenoble.
con il supporto di DRAC Île-de-France - Ministère de la Culture et de la Communication
con il sostegno di Ménagerie de Verre; Parc de La Villette; Centre National de la Danse e ARCAL per l'uso degli spazi
con la collaborazione di Culturesfrance, Ambasciata di Francia e Institut Français de Florence
produzione : lelabo

Lapsus, anteprima dello spettacolo che debutterà in maggio a Le Havre, è una raffinata indagine sul corpo come unico soggetto e mezzo di rappresentazione e sulla pelle come superficie visibile della relazione tra corpo e spazio circostante. L'attenzione alle percezioni del corpo allarga la nozione di soglia, contorno. L'obiettivo è far vivere lo spazio appena sopra la superficie della pelle, dove circolano le energie. Lo spazio non è solo involucro ma è portatore di dinamismo: dando materialità al volume scenico, la coreografa gioca con il vuoto per confondere assenza e presenza.
La pelle, come livello zero di rappresentazione, è il cuore di Pezzo 0 (2). In questo primo solo, la pelle è la sola superficie visibile, membrana in cui si inscrivono gli avvenimenti e i segni del corpo. In Collection Particulière, secondo solo (presentato a Fabbrica Europa '06), la relazione con la superficie di appoggio orizzontale ha permesso una prospettiva differente di sguardo sul corpo e messo in luce la dinamica della gravità come forza generatrice di forme e di eventi privati di qualsiasi funzione illustrativa o narrativa.
Ciò che sostiene il lavoro non va nella direzione di un'astrazione del corpo, ma in quella di un avvicinamento della sua percezione: è una sottrazione più che la costruzione di un'astrazione voluta.

Un terzo solo: Lapsus
Lapsus: corso, scorrere dei fiumi o moto dei pianeti, scivolata, caduta, movimento uniforme e rapido, volo, senso che scivola verso lo sconosciuto. L'attenzione alle percezioni del corpo e al suo ascolto mi porta ad allargare la nozione di soglia, di limite, di contorno. Far vivere lo spazio appena sopra la superficie pelle, dove le energie circolano e rendono conto di una globalità, di una qualità, di una sensazione. Un terzo solo per spiegare lo spazio impercettibile nel quale la percezione scivola, si tende, si dilata, vibra. Indaga i cardini del rapporto tra il corpo e la presenza dello spazio circostante. In effetti, lo spazio non è solo contenitore ma portatore di un dinamismo, e si mette in relazione con i moti del corpo e diviene soggetto, tessitura presente. Tentare di donare una materialità al volume scenico, giocare con le astrazioni del vuoto, confondere assenza e presenza.

Creazione di uno spazio scenico
Lavoro a un'idea di avvicinamento e allontanamento dal punto di vista dello spettatore e alla trasformazione di uno spazio scenico in un altro: una superficie curva che permette di sviluppare la relazione con un volume vuoto ma sensibile e visibile, dove i punti di riferimento restano instabili.

Creazione di uno spazio luminoso
Il disegno delle luci è autonomo, ma in relazione alla struttura scenica. La disposizione delle luci crea dinamiche che agiscono sulla superficie della pelle per mettere in rilievo il passaggio da un livello di profondità all'altro, e testimoniare il passaggio della figura al volume che la contiene.

Creazione di uno spazio sonoro
Il suono e il lavoro di diffusione dello stesso proviene da diversi materie e fonti di vibrazione che possono anche interagire con la percezione del limite della pelle. Nella creazione dello spazio sonoro, l'invenzione di altri riferimenti spazio-temporali e una dinamica di passaggio tra un'immersione globale e una fonte particolare dialogano effettivamente con il corpo.
Maria Donata d'Urso



Maria Donata d'Urso. Nata a Catania, si forma alla Facoltà di Architettura e al Centro Professionale di Danza Contemporanea di Roma, dove incontra Steve Paxton. Nel 1985 si trasferisce a New York dove lavora con Richard Haisma (Nikolaïs Company) e studia con Merce Cunningham. Si stabilisce a Parigi nel 1988 e partecipa alle prime creazioni di Paco Decina (Circumvesuviana, Ombre in Rosso Antico, Fessure, Mare Rubato) che crea per lei, nel 1997, il solo Ombre portée. Lavora con Jean Gaudin (A mia zia, Ecarlate, La dame aux camélias), Hubert Colas (Terre), Francesca Lattuada (Les dieux sont fâchés, Le testament d'Ismail Zotos), Arnold Pasquier (Angela, Le chemin, C'est merveilleux) e Marco Berrettini (Un maximum d'élan). Tra il 1990 e il 2000 si perfeziona in energetica cinese. Nel '94 crea con Philippe Riera La bella grande libertà-Nord. Nel '99 crea Pezzo O, inspirato dall'incontro con Laurent Goldring. Tra il 2000 e il 2005, lavora con Christian Rizzo per Et pourquoi pas: bodymakers, falbalas, bazaar, etc, etc... ?, Numéro 13 e Soit le puits était profond, soit ils tombaient très lentement, car ils eurent le temps de regarder tout autour. Lavora con res publica per Enjeu 3+4x3, dispositivo scenico interattivo e doTnana, un solo interattivo. Nel giugno 2002 a Lisbona crea il solo Pezzo 0 (due), presentato in Francia e all'estero e tuttora in distribuzione, e Sculpture mobile n.2 in collaborazione con Laurent Goldring. Successivamente crea una sua struttura, Disorienta, per sviluppare progetti personali: Collection particulière nel 2005 è stato presentato in vari contesti internazionali, tra cui i Rencontres Internationales Chorégraphiques de Seine-Saint-Denis e la Biennale di Venezia; nel 2006 è stato presentato a Fabbrica Europa.






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 press LA REPUBBLICA

 press LA NAZIONE

timetable
place start date time
Teatro Cantiere Florida 28/04/2007 21:30 € 12 intero
€ 10 ridotto