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Fabbrica europa

Requiem



La Zampa
REQUIEM

Canto funebre, preghiera per il riposo del corpo e dell’anima, il Requiem evoca un luogo intermedio tra la carne e la coscienza, la proiezione dell’essere verso l’ignoto. Come possiamo oggi appropriarci di questa celebrazione ambigua – lamento e grido di ribellione, richiesta di conforto e rito di insubordinazione? Come possiamo restituirgli la sua forza perturbatrice e scolpire un “corpo-requiem”, miscela di tumulto e sollievo, di fascinazione e orrore?

Accompagnati dal chitarrista Marc Sens, i coreografi francesi Magali Milian e Romuald Luydlin si sono appropriati del requiem come di una forma da disarticolare, come di un potenziale da riattivare. Adottandone l’insistenza e la ripetitività, l’hanno trasformato in un rito di passaggio in chiaroscuro, una zona intermedia in cui dispiegare dimensioni nascoste del corpo e in cui esplorare simultaneamente stati di intensità, sospensione, immobilità e rottura. All’orizzonte di questa ricerca, l’enigma del riposo – situazione paradossale che non è né pace né morte né sonno, ma è resistenza al flusso: presenza che non può venire meno e rifiuto.

Lavorando sul confine tra generi, Requiem funziona come un disporsi di materiali in tensione: corde vocali che cantano, che scandiscono il testo, corde della chitarra strofinate, colpite o sfiorate; muscoli che tengono le membra ai cavi che sostengono il corpo come un’offerta o un supplizio – ogni elemento sembra pronto a cadere ad ogni istante. Urtando la scena per aprirsi un varco, i due interpreti confondono le tracce e i ruoli; di volta in volta protagonisti o passivi, silhouette inanimate o officianti di una strana cerimonia, incarnano la doppia dimensione del passaggio: il corpo che attraversa e che fa da tramite.
Come eco al testo di Casey, la musica di Marc Sens – piena di rumore, di cigolii metallici e di slanci melodici – si fa orchestra e percussioni, diventa frusta che sferza il corpo o sussurra che lo si accarezzi.
A forza di tirare, di torcere la carne, emergono delle immagini: una statua giacente, un abbraccio, le figure doppie di Eros e Thanatos che cantano insieme. Per sempre.
Gilles Amalvi


coreografia: Magali Milian e Romuald Luydlin
con: Magali Milian, Romuald Luydlin, Marc Sens
chitarre: Marc Sens
disegno luci: Pascale Bongiovanni
suono: Valérie Leroux
scultore: Anne Leray
testi: Casey
traduzione: Simona Polvani
produzione: Compagnie La Zampa 
coproduzione: Théâtre de Nîmes, Scène Nationale d'Albi,
Fabbrica Europa

La Zampa riceve il sostegno del Ministère de la Culture et de la Communication/Direction Régionale des Affaires Culturelles Midi-Pyrénées, della Région Midi-Pyrénées, del Conseil Général de l'Ariège e del Comune di Pamiers.

Residenze creative
DSN-Dieppe Scène Nationale, Scène Nationale d'Albi,
Ville de Tournefeuille, Teatro Metastasio di Prato,
La Ferme du Buisson Scène Nationale de Marne-la-Vallée

Nel quadro della tournée in Italia, lo spettacolo ha beneficiato del sostegno dell’Istituto Francese.

Lo spettacolo è realizzato nell'ambito del progetto "Focus on Art and Science in the Performing Arts" con il sostegno del Programma Cultura dell'Unione Europea.

www.lazampa.net





timetable
place start date time
Stazione Leopolda
(Spazio Alcatraz)
11/05/2011 20:00